20/02/2020
Questa mattina mi sono svegliata molto presto, troppo presto perchè valesse la pena di alzarsi.
Allora
mi sono messa a fare il sudoku: ne tengo sempre qualche copia accanto
al cuscino. Mi serve per addormentarmi, la sera. Così, mentre cerco di
infilare i numeri giusti nelle caselline giuste, cado in uno stato di
dormi-veglia, in cui i pensieri si confondono con i sogni; i sogni con
i pensieri e non si riconosce più il confine tra volontà e fatalità.
Mettere i numeri nelle caselline è un po' come contare le pecore, per
me. Ha un effetto deliziosamente soporifero. Ed ecco che succede una
cosa meravigliosa.
Ad
un certo punto, invece di essere io a ficcare i numeri nelle caselle,
elaborando ragionamenti logici, anche tortuosi, sono le caselle che
attirano la punta della matita, su cui era scritto il numero. Sono le
caselle ad esigere il numero. Lo dettano e non c'é più bisogno di
pensare e ragionare. La mano si muove da sola. La matita comanda la
mano. Il numero si piazza da solo, nell'apposita casella.
A
tratti (l'altalena dormi-veglia, appunto) mi rendo conto che il gioco
si é trasformato in un meraviglioso meccanismo in cui non vige più la
legge della logica, ma la legge dell'attrazione. Così come si attraggono
gli amanti, così si attraggono caselline e numeri. Si manifesta la
stessa forza che fa sì che le persone vadano l'una verso l'altra, per
via di quel fenomeno, che chiamano amore. E così, come succede per le
persone, anche le caselline e i numeri sono mossi dallo stesso motore. A
questo punto, ho pensato durante la fase di "veglia", non si tratta più
solo di caselline e numeri, ma si può estendere a tutto; tutto il mondo funziona
così: risponde alla legge dell'attrazione; tutto è amore.
Nella
fase, invece, di "dormi", mi sento trasportata magicamente in un mondo
di amore e fluttuo in una armonia di bellezza e di perfezione: gli
incroci di numeri funzionavano come un orologio. Quasi quasi, se non
avessi altalenato tra il sonno e la veglia, non sarei riuscita a finire
lo schema del sudoku così velocemente.
Finalmente capisco cosa intendesse Dante con "amor che move il sole e l'altre stelle". Fino a quel momento mi era sembrata una frase molto carina e molto misteriosa. Sono sicura che qualcuno l'ha addirittura pensata come una romanticheria fantasiosa, un po' pretenziosa.
Finalmente capisco cosa intendesse Dante con "amor che move il sole e l'altre stelle". Fino a quel momento mi era sembrata una frase molto carina e molto misteriosa. Sono sicura che qualcuno l'ha addirittura pensata come una romanticheria fantasiosa, un po' pretenziosa.
Forse tutto dipende dagli
occhi con cui guardiamo il mondo e dal fatto che confondiamo il sonno
con la veglia e viceversa.
Durante
il giorno, ogni tanto, mi ritornava alla mente... no, alla mente no,
era più come un sapore, una sensazione, quella sensazione di amore, in
cui i numeri mi avevano trasportato. Vuoi vedere che anche i numeri sono
amore? Alla faccia di quelli che odiano la matematica!
Ovviamente, giunta l'ora giusta, mi sono alzata e, lavata vestita colazionata, sono andata al lavoro.
Laura